di Daniele Oppo
Accoglienza rumorosa, ma civile, per il ministro Francesco Profumo davanti alla sede del nuovo studentato di Santa Lucia, in via Ariosto. I sindacati Flc-Cgil e Usb scuola, sostenuti da Sel, Verdi e Idv, da rappresentanti del centro sociale La Resistenza e dal Collettivo Sancho Panza e accompagnati anche dall’Unione degli Studenti hanno gridato vari slogan ed esposto tanti striscioni e cartelli all’indirizzo del ministro, contestato per via del futuro concorso per l’assunzione di quasi 12 mila docenti, il cui bando dovrebbe venir pubblicato il prossimo 24 settembre, nonché per i tagli alla scuola previsti dalla spending review.
Tommaso Cibinetto, rappresentate di Flc, è netto nel giudizio: “è un concorso elettorale, solo fumo negli occhi per questioni di voto”, ha detto passando poi a contestare anche nel merito: “non siamo contro i concorsi in senso assoluto, ma oggi non si può fare un concorso che costerà probabilmente fra i 120 e i 160 milioni di euro, in periodo di spending review, per assumere 11mila docenti, probabilmente in 3 anni. Bisogna prima esaurire le graduatorie ad esaurimento, che sono piene di persone meritevoli, forse non più giovani, ma sicuramente con esperienza”.
Persone, precari, che hanno già superato precedenti concorsi e che sono pluriabilitate e che, soprattutto, in questi anni hanno fatto tanti sacrifici, come Alessandra Morelli, insegnante di musica e precaria da 29 anni che per la prima volta scende in piazza a contestare: “L’anno prossimo rischierò di non avere neppure una supplenza, quando ho fatto anni in cui facevo Migliaro-Sant’Agostino nella stessa mattina per insegnare o 18 ore a settimana per cinque scuole diverse” o come Vincenzo Luppino, collaboratore scolastico che afferma di aver “cambiato 24 istituti in un anno” e di aver siglato “svariati contratti per un solo giorno di lavoro”.
Duri anche quelli di Usb, il cui rappresentante Antonio Ferrucci ha sostenuto che “è ridicolo che un precario, già abilitato debba fare il concorso”, evidenziando anche il problema derivante dalla spending review riguardante gli insegnanti tecnico-pratici (ITP) e gli inidonei, destinati a fare i bidelli o a far parte del personale amministrativo, occupando settori in cui non hanno competenze, a discapito del personale qualificato.
Anche Irina, rappresentante dell’Unione degli Studenti si è espressa con toni negativi, contestando la questione del merito al centro della riforma dell’istruzione: “Parlare di meritocrazia è inutile se tutti non partono dalla stessa base”.
Profumo ha infine accettato di ricevere una delegazione di tre rappresentanti della Flc-CIGL che hanno presentato le loro rimostranze verso le politiche del Governo sulla scuola e verso l’assenza di un confronto con le parti sociali. Il ministro, secondo le parole di Cibinetto – uno dei tre delegati- avrebbe affermato, e questa sarebbe una novità, di voler stabilire il concorso limitatamente alle categorie per le quali le graduatorie sono esaurite oltre che di volersi impegnare in un dialogo maggiore con le parti sociali. Ma gli animi dei manifestanti non si sono affatto raffreddati e i sindacati promettono altre iniziative e uno sguardo sempre vigile nei confronti dell’operato del governo.
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