Attualità
5 Maggio 2017
Raccolta firme della Camera penale per una proposta di legge costituzionale sulla separazione degli ordini tra magistrati inquirenti e giudicanti

“Carriere separate per giudici veramente terzi”

di Daniele Oppo | 2 min

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da sinistra, gli avvocati David Zanforlini, Alessandra Palma e Pasquale Longobucco

Una raccolta firme per promuovere una proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare per la separazione delle carriere dei magistrati: giudici da una parte e pubblici ministeri dall’altra. È l’iniziativa promossa dalla Camera penale di Ferrara, presentata venerdì mattina dagli avvocati Alessandra Palma (presidente), David Zanforlini e Pasquale Longobucco.

L’iniziativa è, ovviamente, di respiro nazionale ed è stata promossa dall’Unione delle Camere penali italiane, con la raccolta firme (ne servono almeno 50mila affinché giunga in Parlamento) iniziata giovedì. “Non è un’iniziativa contro nessuno, ma solo per affermare il principio costituzionale della terzietà del giudice – precisa l’avvocato Palma -. Secondo noi, finché il giudice e il pubblico ministero appartengono allo stesso ordine e sono assoggettati allo stesso Consiglio superiore della magistratura, questa terzietà non è assicurata. Servono due concorsi di accesso differenti, due Csm, uno per il magistrato requirente e uno per quello giudicante. Il pubblico ministero rimane un magistrato, non dipenderà da nessuno, ma sarà in un ordine diverso rispetto a quello del giudice, in modo che quest’ultimo sia autenticamente arbitro”.

La Camera penale rigetta già in partenza possibili speculazioni di tipo politico, come quelle che affiorarono ormai 17 anni anni fa durante i referendum abrogativi del 2000: la proposta di legge costituzionale è infatti “apartitica e apolitica, poi è chiaro che chiunque voglia appoggiarla e darci una mano è benvenuto. È una proposta che non può essere più differita, è matura da trent’anni”.

“Enzo Tortora – aggiunge l’avvocato Zanforlini – venne arrestato il 17 giugno del 1983, un avvenimento che ha contribuito alla scomparsa del sistema inquisitorio a favore di quello accusatorio, arrivato con l’approvazione del nuovo codice di procedura penale del 1989. Dopo 28 anni abbiamo ancora un sistema accusatorio zoppo”.

“Io – esemplifica l’avvocato Longobucco – non vorrei mai essere giudicato da un magistrato come, ad esempio, Piercamillo Davigo: pubblico ministero durante ‘mani pulite’, tuttora magistrato e quindi giudice giudicante in Corte di Cassazione nella seconda sezione penale, che fino al mese scorso è stato presidente dell’Anm, a cui aderiscono sia magistrati inquirenti che giudicanti, e dice cose del tipo che ogni innocente assolto è in realtà un potenziale colpevole”.

La raccolta firme a Ferrara partirà nella giornata di sabato, alle 16, con un primo banchetto in via Garibaldi, in corrispondenza del civico 12. Poi il 9 maggio dalle 9,30 presso la sede dell’ordine degli avvocati e il 12 durante il convegno della Camera penale al dipartimento di Giurisprudenza Unife (dalle 9,30 alle 11,30 al mattino e dalle 17,30 alle 18,30 al pomeriggio). La raccolta proseguirà fino al mese di settembre, un giorno alla settimana, in una sede ancora da individuare.

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