Per il calcio c’è Cristiano Ronaldo, per il violino c’è Anastasiya Petryshak. Un accostamento non così azzardato se si considera che la giovane musicista ucraina di 24 anni è considerata una delle migliori violiniste del mondo. Nonostante la giovane età, infatti, la ‘zarina’ è un vero e proprio fenomeno del violino ed eseguirà alcune delle sonate più belle e difficili al teatro Nuovo di Ferrara.
Il concerto-evento di domenica 11 novembre alle 17, “uno degli spettacoli di punta del nostro cartellone” rivela il direttore artistico del Nuovo Cinzia Bonafede, rappresenta l’ultima tappa del tour italiano che sta portando Anastasiya – reduce da una straordinaria tournée con Bocelli fatta proprio in questi giorni tra New York, Dublino e Londra – da Cremona, patria del violino per il museo ad esso dedicato, nel cuore della città estense.
Il concerto per violinista solista è pensato per far risaltare il virtuosismo del violino ai massimi livelli delle sue potenzialità. Uno strumento delicato che diventa potente nelle mani di Anastasiya, che intraprende questa carriera all’età di 8 anni per poi trasferirsi in Italia dove, appena sedicenne, viene ammessa al corso di alto perfezionamento del maestro Salvatore Accardo all’Accademia Internazionale “Walter Staufer” di Cremona e all’Accademia Chigiana di Siena. Ma, nonostante abbia già raggiunto il top, ha ancora davanti una carriera sfolgorante tanto che si sta perfezionando al grande conservatorio dell’Università delle Arti di Zurigo, ambito da molti ma accessibile a pochi.
Petryshak sarà appunto accompagnata da una delle più prestigiose orchestre di soli archi del panorama internazionale, la Zhdk Strings di Zurigo, formata da 15 studenti di altrettante nazionalità diverse. Dirigerà il maestro olandese Rudolf Koelman, che ha studiato violino con Jan Bor, Hermann Krebbers e Jascha Heifetz, considerato uno dei più grandi violinisti in assoluto di tutti i tempi, insieme a Paganini.
“È un evento di grande spessore non solo per il livello musicale dei musicisti invitati, ma anche per lo scambio culturale che si viene a creare con i giovani provenienti da tutto il mondo” spiega don Franco Rogato, organizzatore e coordinatore dell’evento, che come “movente” dell’appuntamento individua proprio “la cultura, e il linguaggio comune della musica”, perché “una delle povertà delle nostre città è che non produciamo pensiero, ma senza non si veicola l’arte e senza bellezza siamo sicuramente più poveri“.
Un “valore aggiunto” rappresentato già in sede di conferenza stampa nel foyer del teatro Nuovo, alla presenza di alcuni studenti Unife che stanno collaborando alla realizzazione dell’evento, il cui scopo dichiarato da Giulia Bergo, studentessa di Giurisprudenza, è “affinare la sensibilità verso la bellezza per creare veri ponti di cultura“.
Ponti sostenuti da Confcooperative perché, come spiegato dal direttore Ruggero Villani, “con la cultura si mangia e la sua diffusione è strettamente collegata al tema dello sviluppo economico nel nostro territorio”.
Il concerto è a ingresso gratuito e si potrà ascoltare un programma di alto livello: si parte con la celebre serenata notturna in Sol maggiore di Mozart, la cui gioiosità è ripresa da Paganini nel concerto in Mi minore – una chicca perché scoperto da poco -, mentre l’orchestra eseguirà la Sinfonia n.5 di Mahler, per poi lasciare spazio all’esaltazione del violino con il concerto in La maggiore di Vivaldi e alla chiusura con Tzigane di Ravel, “la composizione più difficile da suonare – assicura don Franco – di cui Anastasiya è la più brava interprete mondiale”.
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