Portomaggiore
25 Luglio 2020
Approvato l'ordine del giorno del gruppo misto contro discriminazioni e violenze di genere

Omotransfobia, anche la Lega di Portomaggiore appoggia il Ddl Zan

di Redazione | 2 min

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Portomaggiore. Il Comune di Portomaggiore sostiene il Ddl Zan contro l’omotransfobia. E lo fa approvando praticamente all’unanimità un ordine del giorno presentato dal Gruppo Misto contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere.

L’odg discusso giovedì sera in consiglio comunale, a differenza di quanto successo nel Comune di Ferrara, è passato con i voti della maggioranza, del Gruppo Misto, di Portomaggiore Viva e quello (inaspettato) della Lega. Ha votato contro il gruppo Portomaggiore Badolato Sindaco.

In questo modo il consiglio comunale portuense si impegna ad esercitare la legge regionale del 2019 “Contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere” e ad aderire, come hanno fatto la Regione Emilia Romagna e tanti Comuni, alla rete nazionale delle pubbliche amministrazioni antidiscriminazioni. Oltre a sollecitare il legislatore  ad agire come dettato dal Parlamento Europeo con risoluzione del 18 gennaio 2006 sul fenomeno dilagante dell’omofobia in Europa.

Il tutto per appoggiare il disegno di legge presentato il 17 giugno 2020 in commissione giustizia dall’onorevole Alessandro Zan. “Con l’auspicio che faccia un decorso verso la sua approvazione” spiega il consigliere Giovanni Tavassi nell’ordine del giorno, “da trasmettere al presidente della Camera dei Deputati e alla presidente del Senato della Repubblica affinché si giunga all’adozione di norme volte a promuovere la piena parità delle persone omosessuali, bisessuali e transessuali; e da inviare anche alla Regione Emilia Romagna e ai Comuni facenti parte dell’Unione Valli e Delizie”.

“La legge regionale e la legge sulle unioni civili  non bastano per completare il quadro per contrastare l’omotransfobia – aggiunge Tavassi – perché non si contano più i tantissimi fatti di cronaca legati di violenza nei confronti di persone omosessuali e transessuali. Le pagine dei quotidiani e le televisioni mettono in luce gli eventi violenti legati alla discriminazione per motivi sessuali e identità di genere. Per una legge di civiltà e uguaglianza, si lavora in Italia da quasi 25 anni, la prima proposta fu presentata da Nichi Vendola nel 1996 quale deputato di Rifondazione Comunista. Dopo un decennio arrivarono le raccomandazioni anche da parte del Parlamento europeo, ma in Italia nulla di fatto. Nella scorsa legislatura il testo è stato approvato alla camera ma si è arenato al Senato, ancora una volta un nulla di fatto”.

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