Recensioni
14 Maggio 2021

L’orientamento sessuale ha effetto sulla carriera sportiva?

di Redazione | 4 min

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Quando si parla di sport e in generale al mondo sportivo, in particolare professionistico, raramente si pensa a come in questa realtà venga influenzata la vita delle persone facenti parte della comunità LGBT. Tuttavia, soprattutto negli ultimi tempi, questo discorso sta diventando piano piano più comune anche in ambienti non strettamente LGBT, aiutando quindi a gettare luce anche in questo ambito, spesso tenuto nascosto.

Discriminazione verso LGBT e impatto sullo sport

Per molto tempo anche solo l’esistenza di persone omosessuali o non etero all’interno delle realtà sportive più importanti è stato considerato impossibile e osteggiato in più modi, spesso costringendo sportivi e sportive non etero a nascondere il loro vero orientamento sessuale. La prima atleta a fare coming out è stata, negli anni ‘80, la tennista statunitense Billie Jean King, divorziata e in una relazione con la sua segretaria. Da allora le cose sono cambiate lentamente, ma si può notare come sia molto più facile trovare lesbiche disposte a fare coming out rispetto a uomini omosessuali o bi. Lo sport femminile è, evidentemente, più aperto a persone non etero normative, e quindi sarà più facile trovare incontri con lesbiche sportive anche di alto livello che non si nascondono. Riuscire ad avere un appuntamento con una sportiva lesbica, anche dichiarata, non è quindi così difficile come si potrebbe pensare. Sui siti di incontri con lesbiche, in particolare, è facile riuscirci proprio perché creati appositamente per essere ambienti sicuri, con persone alla ricerca di incontri e uscite romantiche o flirt capaci di diventare molto altro. Dai luoghi in cui si pratica sport ai siti per incontri, fino ai bar e i locali, sono tantissimi i posti che si possono frequentare per riuscire a conoscere qualcuna con cui uscire e provare a trovare l’amore o almeno conoscere persone. Dagli anni ‘80 in poi sempre più sportive hanno dichiarato al mondo di essere lesbiche, facendo coming out e presentando moglie, fidanzate, e compagne, accettando di diventare allo stesso tempo bandiere e portavoce LGBT nel mondo dello sport. Denunciando anche i molti problemi che ci sono all’interno di questo ambiente quando si tratta di omofobia e transfobia.

Come gli atleti possono gestire la solitudine

Tutti gli atleti e in generale anche le persone di grande successo e non si trovano a dover sopportare momenti di ansia, stress, e solitudine. Ad alti livelli questo diventa particolarmente pressante, le aspettative delle persone e del mondo circostante sono molto più alte nei confronti delle persone coinvolte. Ci si aspetta anche che gli atleti sappiano mantenere il sangue freddo e la professionalità necessaria al livello di carriera in cui sono e per questo capita che si trovino a dover sopportare in solitudine lo stress. Questo tipo di situazione prima della pandemia veniva spesso ignorato, nell’ultimo anno si è iniziato a parlare di più come la lontananza forzata, fisica o emozionale, abbia effetti negativi come l’aumento di consumo di alcolici o attacchi di panico.

I grandi atleti hanno metodi diversi per gestire questo tipo di situazioni, tuttavia bisogna tenere conto che essere gay o lesbica e non aver fatto coming out, o averlo fatto all’interno di un ambiente non ottimale, può portare a un’esacerbazione della situazione. Il sostegno psicologico è sicuramente la soluzione migliore anche sul lungo tempo, permettendo di avere una persona in grado di essere sempre di sostegno. Allo stesso modo è fondamentale poter far parte di un gruppo capace di sostenersi e comprendersi e avere, possibilmente, amici e famiglia alle spalle.

Famosi atleti LGBT

Alcuni atleti LGBT famosi sono già stati citati. Prima tra tutti c’è Billie Jean King, una delle tenniste più famose abili di sempre, protagonista della seconda battaglia dei sessi contro Bobby Riggs, da cui è uscita vincitrice e prima a fare coming out, anche se non volontariamente. Megan Rapinoe invece è il volto delle atlete e degli atleti LGBT del presente, capitana della nazionale di calcio degli Stati Uniti che da anni si batte anche per diritti della comunità. Ma se parliamo di sportivi che hanno fatto coming out non si può dimenticare Michael Sam, il primo uomo apertamente gay a far parte della NFL, entrando di diritto anche lui nella storia. Allo stesso modo Ryan Russell è stato il primo sportivo apertamente bisessuale a far parte sempre della NFL. In Italia uno degli ultimi annunci in ordine di tempo è stato quello di Paola Egonu, pallavolista della nazionale e argento agli ultimi mondiali. Mentre per quel che riguarda il calcio italiano, la centrocampista della roma e della nazionale Manuela Giuliano non fa segreto della sua storia con l’ex-calciatrice Ambra Capotosto.

Che si tratti di presente o futuro gli esponenti LGBT stanno facendo vedere al mondo di esistere ed essere sempre esistiti anche nel mondo dello sport, provando a renderlo sempre più inclusivo e migliore per tutti, malgrado non poche difficoltà.

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