Economia e Lavoro
25 Giugno 2021
Quattro ore di sciopero nazionale indette da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil per il "rinnovo dell'accordo aziendale nazionale che non miri al solo risparmio e alla riduzione dei diritti"

Servizi Ospedalieri. I sindacati in piazza: “È ora di lavare i panni alla luce del sole”

di Redazione | 3 min

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“Da mesi che denunciamo situazioni di disorganizzazione e mancata attenzione alle condizioni lavorative. È ora di lavare i panni alla luce del sole”.

È questo lo slogan che lunedì 28 giugno, dalle 8 alle 12, i lavoratori e le lavoratrici della Servizi Ospedalieri Spa impugneranno davanti alla sede dello stabilimento ferrarese di via Giovanni Calvino per le prime quattro ore (delle otto totali) di sciopero nazionale in cui richiederanno il rispetto dei diritti degli operatori essenziali per il servizio pubblico sanitario messi a dura prova dall’emergenza in corso, oltre che il rinnovo dell’accordo aziendale nazionale “che non miri solamente al risparmio”.

La mobilitazione dei dipendenti dell’azienda leader nel settore delle lavanderie industriali che offre attività di lavanolo e fornitura di lenzuola, teleria sterile e kit chirurgici negli ospedali, fa seguito allo stato di agitazione e procedura di raffreddamento, in seguito alla mancata conciliazione tra le parti dello scorso 9 giugno tra la direzione aziendale e le segreterie di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil presso il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Nello specifico, lo sciopero è stato proclamato dopo “la mancata volontà di rinnovare di un anno l’accordo aziendale che avesse le caratteristiche per l’accesso alla tassazione agevolata da parte dei lavoratori” – spiegano i sindacati – con la Servizi Ospedalieri che “resta rigida sulle proposte fatte, mirate alla riduzione e al risparmio” nonostante “gli ottimi risultati economici conseguiti, dovuti all’incremento di richiesta da parte dei presidi ospedalieri di fornitura e kit procedurali monouso per far fronte alla pandemia”.

A questo proposito, Ida Salvago a nome di Filctem Cgil ha spiegato che “nel 2020, l’attività dei lavoratori dello stabilimento è stata molto intensa. Hanno contribuito a prestare un servizio essenziale per gli ospedali, lavorando biancheria infetta fin dai primi casi accertati con la totale incertezza di quello che stava per succedere. Inoltre, gli operai sono messi a dura prova anche dal contratto di solidarietà attivo da maggio per la perdita di due appalti importanti, tra cui uno che riguarda l’ospedale Sant’Orsola, seppure le due sentenze del consiglio di Stato abbiano dato ragione alla Servizi Ospedalieri”.

“Ma questa – ha sottolineato Maria Angela Occhiali di Uiltec Uil – è solo la punta dell’iceberg. In tal senso, da ormai più di un anno ai tavoli sindacali non abbiamo la concertazione con l’altra parte. Anzi, veniamo messi di fronte a fatti compiuti e a cui bisogna poi cercare di recuperare con fatica. Sappiamo che proclamare uno sciopero in questo settore non è affatto qualcosa di facile e non lo facciamo a cuor leggero, ma il muro creato dalla controparte è troppo alto. Ora stiamo alzando le antenne tentando di superare gli ostacoli, ma il rischio è che non ci sia più la possibilità di avere una corretta relazione sindacale”.

E proprio in questa direzione si andrà così a inserire la proclamazione dello sciopero, che dalle 8.30 alle 10 porterà con sé anche un presidio con assemblea in cui interverranno Mauro Casola e Ivano Dalla Brea, rispettivamente rappresentanti nazionali della Filctem Cgil e Femca Cisl.

Lo sciopero seguirà le procedure previste dal contratto nazionale, al fine di garantire comunque il 50% della produzione giornaliera per la fornitura dei servizi.

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