Politica
2 Luglio 2021
Appello dei sindaci dei due capoluoghi e dei presidenti delle Province al ministro dello Sviluppo economico

Camera di Commercio. Da Ferrara a Ravenna “no alla fusione”

di Redazione | 2 min

Leggi anche

Biometano a Gaibanella. Zonari: “Coinvolgere i cittadini”

Le minoranze in consiglio comunale vogliono sapere a quale punto è l'iter del progetto per la costruzione dell'impianto a biometano a Gaibanella e "quali valutazioni verranno fatte per garantire il territorio, riguardo alle emissioni, al traffico indotto, alla tutela del manto stradale, all’utilizzo del digestato"

Un appello al ministro dello Sviluppo economico perché possa “arrestare il processo di fusione delle Camere di commercio di Ravenna e Ferrara”, quello lanciato dal sindaco di Ferrara Alan Fabbri insieme con il sindaco e presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale e con il presidente della Provincia di Ferrara Nicola Minarelli.

È questo infatti il contenuto della lettera inviata martedì 29 giugno al ministro Giancarlo Giorgetti e ai capigruppo di Camera e Senato, per chiedere di “rivedere la riforma consentendo agli enti camerali sani, che hanno bilanci in regola, di mantenere una dimensione di autonomia provinciale, necessaria per garantire maggiori garanzie ai territori”.

La riforma – fanno notare nel documento condiviso il primo cittadino ferrarese e i massimi rappresentanti dei territori comunali e provinciali di Ferrara e Ravenna – prevede tra le altre l’accorpamento in Emilia Romagna delle Camere di commercio di Ferrara e Ravenna, in collegamento con “il processo di abolizione delle Province poi bocciato dal referendum costituzionale”.

I due territori – sottolineano nella lettera quindi Fabbri e Minarelli insieme con de Pascale – da sempre “collaborano in modo naturale dal punto di vista economico e intendono continuare a farlo, valorizzando i fortissimi punti di contatto che li legano, lavorando insieme proficuamente in moltissimi ambiti, dal turismo alla cultura, dall’ambiente alla chimica”. La fusione delle Camere di commercio – rilevano quindi i rappresentanti degli enti locali ferraresi e ravennati – non porterebbe alcun beneficio e anzi potrebbe mettere a rischio gli equilibri che un sistema consolidato ha costruito nel tempo.

Secondo Fabbri, Minarelli e de Pascale “le Camere di commercio sono enti fondamentali che devono mantenere una dimensione provinciale autonoma, come quella che caratterizza peraltro le Prefetture, le Province, i tribunali, le forze dell’ordine e gli ordini professionali. L’identità territoriale, in tutti questi settori, e ancor più in quello relativo all’ente che tutela lo sviluppo e gli interessi delle imprese, è fondamentale per offrire servizi più efficienti ed efficaci a cittadini e imprese e, per questo, non deve andare perso”.

 

 

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com