Si aggiunge ancora un procedimento a carico del vicesindaco di Ferrara Nicola Naomo Lodi. Il braccio destro di Alan Fabbri è indagato per rivelazione di segreti d’ufficio.
Il sostituto procuratore Alberto Savino ha aperto un fascicolo per le immagini della rissa fuori dal locale D-verso di via Modena, chiuso innumerevoli volte dalla Questura per motivi di ordine pubblico.
Il 17 ottobre del 2019 Lodi, assessore alla sicurezza, pubblicò sulla sua pagina Facebook sequenze molto crude del pestaggio di “due donne selvaggiamente picchiate – le parole a corredo del post – da diversi energumeni nigeriani”, commentando a modo suo: “Quando vedo queste scene mi sembra di essere a Lagos, e invece siamo a Ferrara. Tutti questi anni di accoglienza sfrenata senza controlli, anni di percezioni, anni dove la precedente amministrazione ha deriso i suoi residenti e questo è il risultato! Non possiamo più tollerare una simile violenza. Queste bestie non devono più avere spazio nella nostra città!”.
Quelle immagini però dovevano essere messe a disposizione delle autorità di pubblica sicurezza e non diffuse – questo l’addebito della procura – per scopi di propaganda da parte di un pubblico ufficiale, quale è in questa sede l’assessore alla sicurezza.
Ieri pomeriggio (lunedì 5 luglio), intorno alle 14, Lodi è stato notato entrare negli uffici della procura accompagnato dai suoi avvocati Ciriaco Minichiello e Carlo Bergamasco per essere interrogato.
L’interrogatorio è stato chiesto dallo stesso indagato “per chiarire le ragioni della pubblicazione”. Per Lodi si sarebbe trattato di “una forma di comunicazione istituzionale – spiegano i suoi legali -, volta ad informare la cittadinanza delle iniziative assunte dallo stesso a fronte di una situazione di grave disagio, oggetto di frequenti lamentele ed esposti da parte dei residenti”.
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